Intro:
Officine Calderai, micro museo fondato da Martinelli Venezia, riaccende la fucina di Nino Ciminna e celebra una cultura materiale che rischiava l’oblio. Con NEST, l’arte della tavola diventa rito collettivo, ponte tra luoghi, persone e saperi. Le storie di Buccio e Giuliana ci portano tra cucine domestiche e ricette dimenticate, restituendo sapore al tempo. Le riflessioni del professor Calogero Barba offrono una lettura esperta del panorama contemporaneo a Palermo, in cui il presente si intreccia con frammenti del passato. Geraldina Albegiani, giovane curatrice palermitana di stanza a Padova, firma invece un raffinato commento sull’evoluzione dell’arte nella sua città, che racconta con amore e profondità.
A fare da cornice ai testi, lo sguardo fotografico di Gabriele Alongi: un progetto visivo che restituisce atmosfere, assenze e dettagli, sintonizzandosi con la voce intima e collettiva di questa fanzine. Uno sguardo su Palermo, e da Palermo, che invita a restare in ascolto.

Gabriele Alongi
Angolature per una sopravvivenza dell’arte
Negli ultimi anni, l’idea di sostenere giovani artisti che si inoltrano nei meandri dell’arte contemporanea attraverso mezzi di comunicazione indipendenti è diventata il leitmotiv di numerose realtà culturali underground. La comunicazione editoriale indipendente – auto/organizzata o informale, dalla carta stampata al web – riveste oggi un ruolo fondamentale nella diffusione delle proposte di questi artisti, spesso esclusi da un sistema dell’arte regolato da dinamiche complesse e talvolta perverse.
Questa forma di produzione culturale affonda le sue radici alla fine degli anni Cinquanta, con la nascita delle neoavanguardie. In quel periodo presero forma riviste ciclostilate, bollettini, libri d’artista e libri-opera legati al mondo dell’arte visiva in contesti outsider. Tali pubblicazioni, spesso autoprodotte, coinvolgevano artisti attivi in fenomeni come Fluxus, la Poesia Concreta e Visiva, e la Mail Art. Gli stessi artisti si facevano curatori, grafici e fondatori di sigle editoriali, assumendo ruoli di direttori, esoeditori, interpreti e organizzatori di un’editoria “minore”, ma senza dubbio più attiva e incisiva. Per dovere di cronaca, è opportuno ricordare alcune tra le figure italiane più influenti nell’ambito verbo-visivo: Eugenio Miccini, Sarenco (Isaia Mabellini), i fratelli Adriano, Maurizio e Tiziano Spatola, Martino Oberto, Ugo Carrega, Luciano Caruso e Stelio Maria Martini.

Gabriele Alongi

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Le produzioni si concretizzano in libri, fotografie, disegni, collage e immagini in edizioni a tiratura limitata, al di fuori del sistema istituzionalizzato dell’arte e dei suoi rituali commerciali. La città di Palermo, grazie all’esperienza maturata con la Biennale Nomade Europea Manifesta 12, nel 2018 ha avviato un percorso significativo: la necessità di reperire spazi per un grande evento diffuso ha portato all’apertura e al riuso di palazzi storici di grande valore architettonico, oggi oggetto di restauro. In quell’occasione furono individuati anche spazi naturali e urbani utilizzati temporaneamente per l’evento internazionale, tenutosi dal 16 giugno al 4 novembre del 2018.

Gabriele Alongi

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Manifesta 12 ha rappresentato per la città un’opportunità di confronto a livello globale, una verifica diretta delle nuove istanze della produzione artistica contemporanea e, al tempo stesso, una visibilità inedita per giovani artisti italiani, liberi da logiche di appartenenza e attivi nei luoghi del centro storico. Questi artisti hanno affrontato le sfide dell’arte contemporanea con una visione multiculturale e globale, mettendo in discussione il concetto stesso di “città ideale” e richiamandosi a una memoria storica fatta di stratificazioni culturali europee e mediterranee. Tra le molte proposte presentate a Manifesta 12, si ricorda – per affinità al progetto editoriale Glances over Palermo – l’intervento e performance “processionale per la città” con base presso il Teatro Garibaldi, accompagnata dalla fanzine in bianco e nero Viva Menilicchi, edita dal gruppo Fare Ala e ideata da (Giovanni Cattabriga) Wu Ming 2 in collaborazione con la Wu Ming Foundation e testi bilingue in italiano e inglese. Il gruppo palermitano Fare Ala è attivo da anni nella produzione di fanzine su tematiche sociali e politiche. gatti e pennuti che mangiano con forchetta e coltello in un silenzio raccolto.

Gabriele Alongi

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Il progetto editoriale, incentrato sulla figura di Menelik, affrontava – attraverso testi e fotografie – il tema della guerra coloniale in Africa voluta dal governo di Francesco Crispi che culminò nella disfatta di Adua del 1896. Una sconfitta che alimentò negli anni il desiderio di rivalsa, sfociato nella conquista dell’Etiopia sotto il regime fascista.
La storia coloniale ha lasciato a Palermo numerose testimonianze: titolazioni di strade, monumenti e simboli che celebrano personaggi e luoghi del colonialismo. Oggi, con uno sguardo consapevole sul passato, non possiamo che provare vergogna per quel periodo storico e per il male inflitto alle popolazioni native. La memoria di queste vicende si intreccia con il ricco patrimonio culturale di Palermo, città che nei secoli ha accolto culture e popoli diversi: Greci, Cartaginesi, Romani, Vandali, Ostrogoti, Arabi, Normanni, Svevi, Francesi, Aragonesi-Spagnoli, Austriaci.

Gabriele Alongi

Gabriele Alongi
Questo crocevia di influenze è ancora leggibile nell’architettura – spesso seminascosta e abbandonata – del centro storico, racchiuso nei quattro mandamenti: Tribunali, Palazzo Reale, Monte di Pietà e Castellamare, conosciuti con i nomi popolari di Albergheria, Kalsa, Capo e Loggia. Un centro urbano articolato attorno alle vie Maqueda e Cassaro, il cui fulcro è rappresentato dai Quattro Canti. Durante la dominazione spagnola nei primi anni del Seicento, questa struttura fu trasformata e nel tempo rielaborata secondo teorie geometriche, architettoniche e modelli culturali eterogenei, generando un complesso intreccio sociale e spaziale. Oggi, Palermo – vissuta e interpretata dai giovani artisti – ha necessità di una configurazione e ridefinizione ufficiale degli spazi pubblici abbandonati: luoghi che rigenerati possano diventare contenitori fruibili e accessibili, in grado di accogliere nuove proposte creative finalizzate alla crescita sociale, culturale e tecnologica della collettività giovanile.

Gabriele Alongi
Analisi del sistema dell’arte contemporanea a Palermo
Se in Sicilia alla fine degli anni Cinquanta “il campo artistico si presentava articolato in una molteplicità di situazioni per natura irregolari e slegate”, rivelando limitatezza e marginalità, gli anni Sessanta e Settanta furono caratterizzati da una vivacità culturale mai più ripetuta negli anni successivi. A Palermo si riscontra un improvviso fiorire di gallerie e spazi espositivi grazie all’iniziativa di giovani artisti o intellettuali locali, infatti dal ’63 al ’65 nascono otto gallerie. Manca tuttavia “il tessuto ricettivo costituito dal collezionismo privato e dalle collezioni pubbliche, quali i musei d’arte contemporanea da cui dipende l’incoraggiamento agli artisti e ai collezionisti”. Con sporadici incentivi strutturali rivolti alle nuove tendenze artistiche, il gusto del pubblico si orientava verso la figurazione e la pittura tradizionalista, piuttosto che l’arte astratta o concettuale.

Gabriele Alongi

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Negli anni Ottanta in Sicilia si evidenzia un’opposta tendenza, gli spazi pubblici sono orientati a: “costruire le raccolte ad agire in modo continuato, almeno per buona parte del decennio con acquisizioni di artisti emblematici del periodo; con una sintonia tra i due livelli pubblico e privato che è per la Sicilia, tratto non comune nella sua recente vita moderna”. I galleristi testimoniavano una rinnovata agilità intellettuale che si esprimeva attraverso un collezionismo colto che iniziava a mettere in luce “gli artisti che avevano cose nuove e interessanti da dire”.

Gabriele Alongi
Su iniziativa di Eva di Stefano nasce nel 1998 il Genio di Palermo, manifestazione svolta in sei edizioni negli studi degli artisti e in spazi del centro storico, che ha dato un grande contributo alla promozione di giovani artisti siciliani, grazie al coinvolgimento di curatori e collezionisti di fama internazionale. Dopo il 2000 in Sicilia proliferano numerose collezioni private caratterizzate da una particolare attenzione verso le ultime tendenze dell’arte contemporanea e parallelamente anche le prime fondazioni private: la Fondazione Brodbeck e la Puglisi Cosentino a Catania, la Goca e Sambuca a Palermo. Dal 2003 al 2007 si è svolta a Palermo Mediarte presso la Fiera del Mediterraneo, fenomeno che pur rendendo partecipi i più prestigiosi operatori del settore a livello nazionale, non ha riscosso lo stesso successo in termini di vendite di Catania Arte Fiera, realizzata presso le Ciminiere.

Gabriele Alongi
Nel 2009 l’apertura a Palermo di Riso, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Sicilia, comincia un periodo di promozione e fiducia verso l’arte contemporanea sancito dalla formazione di una collezione permanente costituitasi dopo aver effettuato una mappatura del collezionismo d’arte in Sicilia. Nel 2010 viene inaugurata a Favara la Farm Cultural Park una galleria d’arte e residenza per artisti fondata dai collezionisti Andrea Bartoli e Florinda Saieva con l’intento di promuovere i giovani artisti siciliani e internazionali in un territorio difficile. Questa iniziativa ha avuto il merito di far diventare il centro storico, che versava in condizioni di abbandono, una meta di appassionati d’arte e architettura contemporanea da tutto il mondo.

Gabriele Alongi
Palermo nel 2018 è stata eletta capitale italiana della cultura e scelta come sede per ospitare Manifesta12, la biennale nomade europea che sbarca con Il giardino planetario, coltivare la coesistenza prendendo spunto dalla metafora botanica del paesaggista e filosofo Gilles Clément, per il quale il mondo in cui viviamo è un giardino di cui l’uomo deve prendersi cura. I progetti artistici sono pensati come risposta in chiave critica alle urgenti problematiche della contemporaneità: la mobilità internazionale e i flussi migratori.
Manifesta12 non è stata percepita come biennale d’arte ma ha sortito un effetto di rigenerazione urbana e gli artefici di questo successo sono da rintracciare in investitori-mecenati spesso non locali: nel 2015 il genovese Massimo Valsecchi compra Palazzo Butera e dà avvio al restauro di uno dei più bei palazzi nobiliari della Sicilia; nel 2017 la torinese Beatrice Merz inaugura una collaborazione tra la Fondazione Merz e il museo archeologico Salinas, poi ampliata con la gestione dello ZAC ai Cantieri Culturali della Zisa, attivo fino al 2024.

Gabriele Alongi

Gabriele Alongi
Le due principali gallerie palermitane la Francesco Pantaleone Gallery e la RizzutoGallery, dichiarano di aver registrato un buon ritorno di mercato con le vendite e la creazione di nuovi contatti con collezionisti di altissimo profilo, attirati da eventi collaterali organizzati in entrambe le sedi espositive. Nonostante Palermo sia ancora lontana dall’essere considerata parte del circuito internazionale del mercato dell’arte e il collezionismo locale è in fase di sviluppo, l’interesse per il contemporaneo cresce. Unanime risulta però la considerazione che Manifesta12 abbia contribuito ad aumentare la consapevolezza dei fruitori nei confronti del patrimonio culturale panormita.
Il modello di mostra d’arte diffusa è diventato il tratto distintivo della città, nel contesto di eventi artistici locali, nazionali e internazionali. Prova del cambiamento tangibile in atto, l’apertura di diversi spazi indipendenti e sperimentali: nel 2015 l’Ascensore, seguito nel 2021 dalla Siringe, nel 2022 da Parentesitonde Artist Run Space e infine nel 2024 da All e Studio Topo. Palermo si configura così come un laboratorio culturale in continua evoluzione, dove l’arte contemporanea diviene strumento di rilettura, trasformazione e condivisione, dai risvolti sempre imprevedibili.
1 F. Carbone in N. D’Alessandro, situazioni della pittura in Sicilia 1940/1970, Trapani 1975
2 F. Menna, La ricerca artistica meridionale e le strutture sociali della comunicazione estetica, in Ricognizione 71,
catalogo della mostra, Roma 1971
3 Sergio Troisi, Una modernità incompiuta: arte contemporanea e collezionismo in Sicilia, 1968-1988 in Valentina
Bruschi, Salvatore Lupo, Renato Quaglia, Sergio Troisi (a cura di), Sicilia 1968/2008. Lo spirito del tempo, Silvana
Editoriale, Milano 2009 pag.38
4 Cfr Ezio Pagano, intervista rilasciata all’A., Bagheria settembre, 2005
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Biografie

CALOGERO BARBA
Calogero Enzo Barba è nato a Mussomeli CL nel 1958, ha studiato all’Istituto Statale d’Arte “F. Juvara” di San Cataldo e completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel corso di scultura. Attualmente insegna scultura all’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento. Dirige l’Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista di San Cataldo CL. Cofondatore del Museo Sociale Danisinni di Palermo. Come operatore culturale ha curato diverse mostre di arte visiva contemporanea in spazi pubblici e gallerie private in diverse città italiane.

GABRIELE ALONGI
Gabriele Alongi nato a Palermo (PA) il 26 Febbraio del 1994. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove attualmente è cultore della materia presso la cattedra di serigrafia. Fotografo freelance e photo editor di base a Palermo con diverse esposizioni a partire dal 2017 e pubblicazioni in diversi magazine: ID Italy, Perimetro, VICE, Rolling Stone, Urban Magazine, T-mag, Nasty e Elle.

GERALDINA ALBEGIANI

LILIGUTT STUDIO
Studio creativo multidisciplinare con base a Milano, composto da un team di art director, fotografi, graphic designer e 3D creator. Liligutt sviluppa progetti di identità visiva e narrazione per brand, spazi e istituzioni culturali, con un approccio
contemporaneo e sensibile. Alla base: ricerca
strategica, immaginazione e storytelling visivo.
www.liligutt.com

PLUSRL.COM
Agenzia creativa con sede a Milano che opera al
confine tra arte, design e comunicazione. Dal 2017
connette aziende e creativi per dar vita a progetti ad alto impatto culturale e narrativo. Con un’attitudine sartoriale e un approccio
multidisciplinare, PLUSRL. COM sviluppa esperienze dove contenuto, forma e relazione si fondono.
www.plusrl.com