
Crediti di Manuel Montesano
MANGIARE IN TESTA
La prima volta non si scorda mai.
È la prima performance che abbiamo prodotto come The Art Society — dalla A alla Z — e anche il nostro primo evento a Bologna. E già questo, per noi, vuol dire tantissimo.
Abbiamo scelto di esserci in questo periodo perché c’è Open Tour, il progetto dell’Accademia di Belle Arti che porta fuori dalle aule i lavori di studentɜ selezionatɜ, mettendoli direttamente nelle mani del pubblico, dei galleristi, dei collezionisti. Un’occasione vera, concreta, di confronto e crescita. E noi volevamo farne parte.

Crediti di Manuel Montesano
Alle 20:30, prima della performance, abbiamo organizzato una cena privata con ospiti provenienti dal mondo della comunicazione, dell’arte, delle gallerie, insieme ad artisti affermati ed emergenti. Un pubblico eterogeneo ma super consapevole, con cui è stato bello scambiare idee e aspettative.
Il menù? Creato ad hoc, con alcuni degli stessi cibi che sarebbero poi comparsi in scena. Un piccolo spoiler sensoriale, prima del salto.

Crediti di Manuel Montesano
Alle 22:00, le luci si sono abbassate e ProgettoFATUO — il duo composto da Giulian Felici e Alessandra Di Cicco — ha portato in scena un’azione fisica, potente e disturbante, con la partecipazione di Mattatroio e la cura di Niccolò Giacomazzi, assistito da Sofia Sabaini.
“Mangiare in testa” non è solo un’espressione comune: è una metafora di potere, privilegio, consumo.
Sulla scena, corpi e cibo si sono intrecciati per raccontare un sistema che divora senza ascoltare, esclude chi devia dalla norma, e lascia fuori le identità queer, i corpi non conformi, le scelte non lineari.

Crediti di Manuel Montesano
Il pubblico ha assistito in silenzio, visibilmente scosso.
Abbiamo voluto che fosse così: diretto, senza filtro. Un colpo in pancia, anzi, in testa.
Fino al 29 giugno, lo spazio di Capire ha ospitato anche una selezione di opere a parete e un video tratto dalla performance. E per chi volesse portarsi a casa un frammento di questo momento: c’erano anche edizioni a tiratura limitata, tra serigrafie su tessuto e gesti fotografici.

Crediti di Manuel Montesano
Un debutto che non dimenticheremo. E, speriamo, neanche voi.
I PROTAGONISTI

PROGETTO FATUO
ProgettoFATUO è un collettivo, una ricerca, un ideale di comunità contemporanea nata nel 2020 da Giulian Felici e Alessandra Di Cicco. Partendo da una ricerca di stampo più accademico, nelle prime sperimentazioni interagiscono con il corpo e lo spazio tramite l’incontro con il video e il suono, includendo la performance come linguaggio etico di comunicazione. ProgettoFATUO abbraccia il corpo come territorio di espressione, esplorando tra linguaggi visivi, sonori e incarnazioni. La ricerca si concentra sulla complessità dell’essere in mutazione, rigenerandosi attraverso attività performative mosse da studi decoloniali, queer e transfemministi.

NICCOLÒ GIACOMAZZI
Curatore indipendente e storico dell’arte, attualmente vive e lavora tra Bologna e Roma. Ha co-fondato Fugu Project, associazione culturale che promuove la ricerca di artisti emergenti, e Vacunalia, festival che si svolge annualmente nel borgo di Vacone (RI). Dal 2023 collabora con la Fondazione Fons Olei presso lo spazio Supernova di Roma. Tra le ultime mostre curate si segnalano: Nei calanchi della visione, Supernova, Roma (2025); Premio Sparti, Palazzo dei Capitani, Ascoli (2024-2025); Stop more feel more, Radisson Collection, Venezia (2024); Stato d’imprevisto, Scoletta della Bragora, Venezia (2024); Drive me acid, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Roma (2024); Misure di una distanza, SPACE HOUSE, Puramente immaginabile, tutte a Supernova, Roma (2024); Sottovesti, Chiostro di Santa Maria Sopra Minerva, Roma (2023); Platea, Lodi (2023); Ricchiamo, Spazio Y, Roma (2022).